La colonna vertebrale e le sue funzioni
Non c’è nulla che dia più fiducia della conoscenza
Per usare correttamente la colonna vertebrale occorre prima conoscerla bene, sapere come è fatta e come funziona, per evitare di azionare il meccanismo che procude il mal di schiena.
Vediamo le semplici ma indispensabili nozioni di anatomo – fisiologia del rachide che è importante conoscere: esse sono importanti anche per comprendere quali devono essere le caratteristiche di un letto valido.
La colonna vertebrale e le sue funzioni
La colonna vertebrale, detta anche rachide, costituisce per noi un bene prezioso ed insostituibile.
E’ importante conoscerla bene perché è forte ma al tempo stesso fragile e dal suo buon uso dipende il buon funzionamento.
Si chiama colonna vertebrale perché è formata dalla sovrapposizione di piccole ossa, dette vertebre, che formano una robusta colonna centrale.
- La funzione fondamentale del rachide è quella di sostenere il tronco, il capo e gli arti superiori
- La seconda funzione è quella di proteggere il midollo spinale che passa nel canale vertebrale
- La terza funzione è quella di permettere la mobilità del tronco e della testa
Il disco intravertebrale
Il disco intervertebrale è molto importante nel determinare il dolore.
Nella figura qui sotto vediamo al centro il nucleo polposo, circondato dall’anello fibroso e lo stesso disegno raffigora il disco come un vero e proprio ammortizzatore perché ha la funzione di assorbire gli urti e le pressioni tra una vertebra e l’altra.
La figura riporta la riproduzione del disco intervertebrale in assenza di carico; si nota come quando esponiamo la nostra colonna ad un carico, la pressione del disco aumenta e si distribuisce su tutta la sua superficie grazie al liquido in esso contenuto.
Le curve fisiologiche della colonna vertebrale: la benefica lordosi lombare
Vista lateralmente la colonna vertebrale non è diritta ma presenta delle curve armoniose che le conferiscono maggiore resistenza e la capacità di ammortizzare i numerosi carichi che essar riceve quotidianamente.
Esse si chiamano:
- lordosi lombare
- cifosi dorsale
- lordosi cervicale
Tali curve essendo normali vengono definite curve fisiologiche.
E’ pertanto normale avere un certo grado di lordosi e di cifosi, non è normale che aumentino (iperlordosi ed ipercifosi), ma non è positivo neppure che si riducano.
Le cinque vertebre lombardi formano una curva a concavità posteriore chiamata lordosi.
Essa è una curva benefica perché permette alla colonna vertebrale di ammortizzare le pressioni e le sollecitazioni quotidiane.
Quando si ha la giusta lordosi lombare la pressione si distribuisce uniformemente sulle strutture anteriori (disco e corpo vertebrale) e posteriori (faccette articolari).
In questo modo la colonna è più solida, capace di sopportare senza problemi pressioni, anche elevate.
La posizione in cui la colonna conserva la lordosi fisiologica viene definita anche posizione neutra perché costituisce la posizione intermedia di equilibrio tra la flessione e l’estensione.
Il nucleo polposo del disco non viene spinto nè posteriormente, come avviene nella flessione, nè anteriormente, come avviene nell’estensione.
Una iimmagine che ci aiuta a comprendere il comportamento del nucleo polposo nei movimenti del rachide è quella di una saponetta bagnata tra le mani.
Solo quando le mani sono perfettamente parallele tra di loro la saponetta è stabile; si può esercitare anche una certa pressione ed essa non scivola.
Basta una piccola divergenza a farla scivolare verso l’apertura.
Lo stesso avviene per il nucleo polposo quando i piatti vertebrali che lo racchiudono non restano paralleili.
Ebbene i piatti vertebrali sono, a due a due, paralleli tra loro quando il rachide lombare mantiene la lordosi fisiologica.
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